L’Antisposa – Chi previene deve farsi curare

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Pare che la nostra società sia in una totale crisi economica.

Se accendi la tv senti solo voci catastrofiche sul nostro futuro, sul mondo che si auto distrugge, sulla popolazione che diminuisce perché nascono sempre meno bambini, che non vengono concepiti perché sempre meno coppie se la sentono di impegnarsi a vita e, figuriamoci poi, sposarsi.

Mio padre ha sempre sostenuto che la tv dica un sacco di sciocchezze e che basti guardarsi intorno per capire se quello che ci raccontano è vero o meno: c’è sempre folla fuori ai pub il sabato sera? (sì, inizio a cenare all’una passata); d’estate è ancora difficile trovare una camera vuota in quell’albergo che ti piace? (sì, tutto esaurito!); a quanto ammonta la mia quota per i regali di Natale quest’anno? (a molto più di quello che sei in grado di spendere).

Ergo, questa non è una vera e propria crisi, perché il lusso in molti se lo concedono ancora. La crisi vera è un’altra cosa.

Non avevo motivo di dubitare della sua parola, perché il suo era un ragionamento perfetto. Ma ancor di più, non ho avuto motivo di dubitarne dopo aver iniziato la mia ricerca per scovare il luogo giusto in cui organizzare il ricevimento di nozze e scoprire così che la maggior parte dei ristoranti e delle ville della mia città hanno il carnet occupato fino a tutto il 2013, con qualche buchetto qua e là ma mai nel weekend.

La crisi non c’è, dunque. Ma l’ottimismo e il buonumore a quanto pare sì: come è possibile che ad una coppia, di questi tempi, venga in mente di prenotare con tre anni di anticipo il locale per la festa versando anche una dispendiosa caparra? Non lo sanno che in tre anni finiscono più matrimoni di quanti ne vengono celebrati? E che la vita in tre anni si trasforma e tra tre anni è probabile che tu non ci stia nemmeno più con il tuo promesso sposo? Ah beh, certo. Considerata la facilità con cui certa gente si innamora, forse tra tre anni la sposa  avrà già un nuovo compagno e, avendo già prenotato tutto con così largo anticipo, si troverà metà del lavoro fatto.

Una volta ho visto una puntata di “Friends” in cui Rachel, Phoebe e Monica andavano ad una mostra fotografica in un museo e scoprivano che lì dentro si celebravano anche delle nozze, ma che la lista d’attesa era lunga tipo quattro anni. Loro, tanto per giocare, scrissero i propri nomi ed il giorno dopo, meraviglia delle meraviglie, la direzione del museo chiamò Monica per avvertirla che un matrimonio previsto per quell’anno era stato annullato e così lei, volendo, poteva sposarsi in quella stupenda cornice molto prima di quanto si aspettasse! Il caso volle che Chandler, il suo ragazzo, ascoltasse quel messaggio in segreteria prima di lei, scappando di casa con l’insita certezza di stare insieme ad una pazza che stava organizzando il loro matrimonio senza che lui le avesse mai nemmeno chiesto di sposarlo.

Ecco allora che rifletto sui miei coetanei, sui ragazzi di oggi e, tranne il mio caso e forse un altro paio, non vedo nessuno che fa progetti di matrimonio: su Facebook, altra fondamentale cartina tornasole di questa società, in molti mettono nello stato “impegnato” e non “fidanzato” (anche se stanno con la stessa persona da 4 anni il che è decisamente molto triste e credo umiliante). Nessuno vuole sposarsi perché considerano il matrimonio un’istituzione antica, senza valore e addirittura mortificante: perché dover testimoniare davanti alla legge (di Dio o degli uomini fa lo stesso) che questo nostro grande amore è vero? Lo sappiamo noi e questo basta. (Certo. Consiglierei però alle ragazze il cui fidanzato dice certe cose di controllarne lo stato su Facebook… non si sa mai).

Più le persone sono ricche e sistemate e potrebbero sposarsi senza eccessive difficoltà, più rigettano l’idea di prendersi questo impegno. Di contro, altri che non hanno un lavoro fisso e purtroppo neanche un euro da parte, vorrebbero poter mettere su famiglia e non possono permetterselo. Ma i primi sono decisamente più numerosi dei secondi.

Ecco, dicevo, che rifletto e mi domando: ma tutti questi matrimoni programmati per il 2011/2012/2013, ma chi li sta organizzando? Dove stanno queste numerosissime coppie che fremono così tanto all’idea di unirsi per sempre e che stanno occupando ogni buco di mondo con tavoli e sedie e mi costringono ad espatriare per poter organizzare il mio ricevimento?

Sospetto non ci siano o che, se esistono davvero, siano inconsapevoli: nel primo caso, i ristoranti stanno fingendo di essere tutti pieni per far credere a noi clienti che il loro è il miglior locale del mondo e, dopo un po’ di tempo, richiameranno per dire che si è liberato un posto (ma a me questo finora non è capitato e poi non lo trovo un ragionamento particolarmente brillante). Oppure, più semplicemente, le ragazze che sognano il matrimonio prenotano il posto senza nemmeno dirlo ai ragazzini con cui escono e che spacciano per propri “fidanzati”. O magari ci pensano le loro madri a farlo, perché non vedono l’ora di togliersi certe figlie dalle scatole.

E, in quest’ultimo caso, posso capire.

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Matrimonio

2 thoughts on “L’Antisposa – Chi previene deve farsi curare

  1. Il tuo blog è molto divertente, ma permettimi un appunto: io uso Facebook in inglese perché in italiano lo trovo irritante e quando non sei sposato puoi scegliere tra “In a relationship” (Impegnato) e “Engaged” (Fidanzato ufficialmente), che non significa solo fidanzato, impegnato, morosato, ecc. come lo intendiamo noi, una coppia in inglese è “Engaged” quando si è scambiata la promessa di matrimonio.
    Quindi non capisco cosa ci sia di umiliante (!!) o strano se una coppia di fidanzati di lunga data ma che non ha la data del matrimonio segnata sul calendario mette come stato “Impegnato”, mica significa “Coppia aperta/vado a letto con chi mi pare”! XD
    A me mettono molta, molta, molta più tristezza le coppiette appena formate che cambiano subito lo status in “Fidanzate ufficialmente” (magari con un contorno di “Ti amo”) e dopo due settimane si lasciano, quello sì che è imbarazzante.
    Per il resto complimenti per il blog 🙂

    Ciao,
    Val

    • Ciao!
      Concordo sulla questione delle nuove coppiette che subito sono fidanzate ufficialmente (e dopo due giorni si lasciano). Il mio appunto sul mettere nello stato “impegnato” si riferisce a un caso reale (di cui per ovvi motivi non faccio il nome) in cui queste due persone stanno insieme da una vita, lei vorrebbe tando sposarsi o comunque rendere le cose più ufficiali e lui invece non si smuove da “impegnato” tra l’altro senza neanche taggarla. E’ ovvio che non è uno stato di facebook che dà senso e valore ad un’unione, ci sono lunghe relazioni che sopravvivono felici senza sbandierarlo a nessuno, però la tristezza di questo caso mi ha ispirata per quel passaggio che mi hai sottolineato.

      Grazie del commento e leggimi (e commentami) ancora!

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