Uniformati un pò a tutto, costretti a seguire le regole, obbligati (spesso inconsciamente) a rientrare negli schemi per non essere "diversi" (cosa che ci farebbe anche bene, credetemi), stiamo attenti a tutto quello che facciamo.
Attenti alle cose che ci piacciono, a quello che mangiamo, a quello che sognamo, a quello che beviamo, a quello che vogliamo, a quello che desideriamo, a quello di cui abbiamo bisogno.
A quello che diciamo poi, soprattutto.
Tutto, ma proprio tutto, viene giudicato e se non rientra negli schemi comuni, ci penalizza.
E così se ci piace qualcosa che non piace agli altri, abbiamo un "pessimo gusto".
Se desideriamo qualcosa che appartiene ad un altro, abbiamo fatto peccato.
Se mangiamo pesche con la maionese, ci considereranno disgustosi.
Se sognamo di tradire, saremo già fedifraghi.
Ma di tutto questo, chi se ne frega?
Quello che mangiamo, quello che sognamo, quello che facciamo, sono fatti nostri.
Non è necessario che gli altri lo vengano a sapere.
Ma c’è una cosa, una soltanto, che non si pouò nascondere agli altri, ed è la paura.
La paura te la si legge in faccia, più la ricacci e più torna, più la combatti più ti alimenta.
E si può avere davvero paura di tutto, di qualsiasi cosa e quanto più è strana la tua paura, tanto più gli altri ti additano come menomato.
Se hai paura dei rettili, dei topi, di volare, di morire, del buio, del sangue, dei ragni… bene, sei a posto, il tagliando di normalità te lo fanno.
Ma se hai paura di, che so? Bere, dormire, pensare, amare, respirare… allora no, allora non sei normale.
Anche se ti butti nel fuoco, se ti lanci col paracadute, se scali montagne e uccidi leoni, se sfidi a duello Herman Ludovici o se uccidi il toro nell’arena… resti nessuno, se hai paura di camminare.
Perchè per quanto tu sia speciale, il resto del mondo non lo vuol sapere, non gli interessa… vuole solo sapere se sei normale.
Normale, come gli altri.
Come loro.
Ma tu non lo sei, non lo sei mai stato e non lo sarai mai.
Mai.
E c’è una sola che ti fa paura, una soltanto.
Una, contro cui combatti da sempre e contro cui cerchi di vincere una battaglia persa in partenza.
Perchè nel moto continuo della vita, che si ripiega su se stessa, c’è una sola paura che non puoi sconfiggere definitivamente…
Ed è la paura, insana e supponente, di avere paura di qualcosa.