Buttare e comprare

Ho due manie ossessive.
Che vanno a braccetto benissimo, il che non è un bene.
1)Adoro comprare le cose, avere le cose, "avere roba" come diceva Mastro Don Gesualdo. Trovo nell’acquisto un grande senso di soddisfazione non solo morale, ma quasi fisico… Per evitare la bancarotta mi sono data dei limiti ed ho pure imparato a rispettarli, ma questo non significa essere guariti dalla malattia.
Perchè se potessi, svaligerei negozi su negozi con la carta di credito (che, per me, è un tappeto volante).
2)Di contro, io amo buttare le cose, disfarmene, darle via, rivenderle (questo da quando sono diventata grande amica del signor eBay). Nell’eliminare dalla mia vista cose che ho posseduto, ci trovo come un’emozione catartica, liberatoria, che apre nuovi cicli e pulisce residui.
E dire che, fino a qualche anno fa, io non buttavo via mai niente. Ora non ne posso fare a meno.
Per cui quello che io faccio è buttare e comprare, buttare e comprare…
E questo mi riporta con glaciale freddezza alla mente quello che il professor Bellavista, altro mio grande amico, diceva senza pietà nel suo primo, caro ed amatissimo, film…
"La colpa signora è tutta di questa candelina, e adesso ve lo spiego.
Vi ricordate che io l’anno scorso sono venuto qua e ho comprato 22 candeline?
Erano per la torta di compleanno di mia figlia Patrizia.
Oggi mia figlia a fatto 23 anni…. adesso basterebbe comprare una sola candelina.
E per forza, perchè unita alle 22 dell’anno scorso fanno giusto 23.
Nossignore.
Mia moglie ha buttato  le 22 candeline dell’anno scorso.
Dico io, ma perchè le hai buttate?
..perchè si sò consumate.
Ma come si sono consumate??
Quello, voi sapete com’è?! Si accendono le candeline, no? Poi tutti quanti dicono "tanti auguri a te".. puf! E Patrizia stut’ e’ candeline.
No, dice che si sono consumate e l’ha buttate.
La verità è signora che il vero bisogno dell’uomo di oggi è questo di buttare e comprare, buttare e comprare… perchè questo è il consumismo, questa è l’origine di tutti i nostri guai!"
Ed ha ragione lui, c’è poco da fare.
Io sono diventata troppo "moderna", schiava del mio tempo.
Ed è per questo che, se prima sognavo una piccola casa cascante nella prateria, ora il mio sogno ad occhi aperti è possedere un centro commerciale.
Da mandare in fallimento dopo poco dall’acquisto, ovviamente.
Comprarlo e buttarlo, sissignore.