Segui il sentiero dorato

Ci confondiamo troppo spesso su quelli che sono i passaggi obbligatori che dobbiamo attraversare.
Andiamo avanti a nostro avviso indisturbati ma, senza accorgercene, impieghiamo per ogni minimo tratto il doppio del tempo necessario, rallentandoci ad ammirare vetrine, guardare indietro, salutare nuovi amici, esplorare vicoli che fino a ieri non erano nemmeno lì.
Conduciamo la nostra vita come se guidassimo uno scooter (con la fatica e le distanze moltiplicate all’ennesima potenza, certo) ma certi di poterci infilare nelle strettoie più ostili senza eccessiva difficoltà. Sicuri di poter sgattaiolare via indisturbati, e di andare molto più forte di chi cammina a piedi e delle auto che ci affiancano, perché abbiamo un motore sotto di noi e nessun carico sulle nostre spalle.
Ci convinciamo poi che le piazzole di sosta, le corsie d’emergenza, i viali pedonali e le corsie riservate facciano parte della nostra carreggiata.
Ma non è così.
Le abbiamo incrociate, le abbiamo attraversate, facendo una fermata e qualche volta una sosta.
Ma ad un certo punto le dobbiamo lasciare e tornare sull’asse principale.
Dove scopriamo che un carico ce lo abbiamo anche noi, dentro di noi.
E’ la nostra vita, quella che abbiamo già vissuto e quella che vorremmo.
E una volta capito questo dobbiamo, semplicemente, andare avanti.
Avanti per la nostra strada.